Grande festa per l’associazione “Tam Tam”, l’associazione di volontariato con sede in via Armando Diaz a Como, che quest’anno spegne le candeline per la venticinquesima volta.
Denso il calendario degli appuntamenti in programma per celebrare questo traguardo:
domenica 10 novembre, alla ore ore 20.30, presso la chiesa di S. Giacomo, a Como: “Una passione che danza dentro”, testimonianza di suor Anna Nobili, fondatrice della Holy Dance;
martedì 12 novembre, ore 20.30, presso la chiesa di S. Donnino, a Como, S. Messa celebrata dal vescovo mons. Oscar Cantoni;
giovedì 14 novembre, ore 9-12/14-17, presso la sede del “Tam Tam”, in via Diaz, 121: “Porte aperte al Tam Tam. Vieni a curiosare un po’”;
domenica 17 novembre, ore 15, presso la chiesa di S. Giacomo, a Como: “Ti racconto il Tam Tam. Musica, Giochi e merenda per tutti!”
Nata il 20 settembre 1994 in via Giovio e in seguito spostata nell’attuale collocazione da don Valerio Modenesi, ex parroco della Città Murata, è, con il tempo, diventata un punto di riferimento per ragazzi disabili della zona, offrendo loro un posto dove divertirsi e stare in compagnia.
«”Tam Tam” – racconta il fondatore e responsabile don Sandro Zanzi – è stato aperto, dopo un iter burocratico durato circa dodici mesi, grazie all’aiuto degli animatori e di alcuni adulti delle parrocchie di San Fedele e Tavernola. Inizialmente l’obiettivo era di offrire un luogo di ritrovo a tutti i giovani degli oratori vicini in modo tale da favorire la socializzazione e la nascita di nuovi rapporti di amicizia. Ci siamo posti il problema di dare, soprattutto a chi voleva abbandonare la scuola, l’opportunità di non sprecare le proprie giornate e di occupare le ore in modo costruttivo, imparando qualche piccolo mestiere. Ogni tanto bussava alla porta qualche disabile e, con gli anni, il loro numero è aumentato a tal punto che abbiamo capito che la nostra missione doveva focalizzarsi su quest’ultimi».
Le attività vengono svolte principalmente presso il centro diurno e comprendono laboratori di manualità, orienteering e giardinaggio, gestiti dai volontari, ma anche corsi di musica, sport, arte e teatro, seguiti, invece, da professionisti. La sede, aperta dal lunedì al venerdì e alla domenica, oggi comprende diciotto ragazzi accompagnati da quindici educatori.
«Il nome dell’associazione, – ammette don Sandro – scelto per votazione, inizialmente non mi piaceva, se devo essere sincero. Con il passare del tempo ho cominciato ad apprezzarlo poiché rispecchia ciò che facciamo e rappresentiamo. Il termine Tam Tam rimanda all’omonimo strumento di origine africana, che produce un suono sommesso, ripetitivo, ritmato, così caratteristico da divenire un richiamo. Ecco cosa siamo noi: un riferimento continuo e stabile al quale si può sempre fare affidamento».
«Quello che vogliamo offrire – conclude il sacerdote – è una porta sempre aperta a questi ragazzi, dai quali possono nascere occasioni per imparare valori positivi. Vedendoli giocare con gli ospiti extracomunitari del centro di accoglienza, per esempio, ho notato in loro una totale assenza di pregiudizi e stereotipi e la mancanza di qualsiasi tipo di barriera sociale. Per ora non sono in cantiere nuovi progetti, ma la voglia di fare bene e di fare del bene continua a esserci».
“Tam Tam” è attenzione a ogni singolo individuo, è crescita personale e collettiva, è accoglienza, disponibilità. Una fabbrica di sorrisi e risate a cui auguriamo lunga vita.