Le letture di questa II Domenica di Natale, con la loro profondità , sembrano “strapparci” dall’incanto e dalla poesia del presepio; in realtà oggi la liturgia ci invita a entrare maggiormente nel cuore del mistero al quale può accostarsi solo chi, abbandonata la pretesa di comprendere tutto di Dio, si apre ad accogliere dall’ Alto lo spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui; si apre, ancora, ad accogliere la luce che illumina i cuori e fa comprendere la speranza che ci dona la venuta del Figlio di Dio nel mondo e la gloria inestimabile dell’eredità che vuole condividere con noi.
S. Ireneo dice che “il Verbo di Dio pose la sua abitazione fra gli uomini e si fece Figlio dell’uomo per abituare l’uomo a comprendere Dio e per abituare Dio a mettere la sua dimora nell’uomo, secondo la volontà del Padre”. Quel Bambino che contempliamo nei nostri presepi è l’Immagine visibile del Dio invisibile e quante cose ci dice di Lui: anzitutto che Dio è il “Padre che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nel Figlio Amato”. Non è più soltanto il Creatore dell’universo e il Padre della gloria, ma il Padre nostro, Colui che ci ha predestinati ad essere per Lui figli adottivi; Colui che si prende cura di noi, che mette la pace nei nostri confini, donandoci il suo Unigenito che è la nostra pace; che ci sazia con fior di frumento , che è il suo Verbo fatto carne, fatto pane per la nostra fame; che manda sulla terra il suo messaggio, Cristo Gesù nato per noi, sua Parola eterna e definitiva; Colui che ci dona ogni cosa donandoci l’Unigenito Figlio pieno di grazia e di verità perché anche noi ne partecipiamo. Dio nel suo Verbo non solo vuole porre la sua dimora in mezzo a noi, ma vuole dimorare dentro di noi; è fuori e bussa. Chi crede nel suo Nome e Gli apre, Lo accoglie e viene accolto come figlio amato.
Oggi allora ci è chiesto di fermarci, un po’ come quel simpatico personaggio che spesso si trova fra le statuine dei nostri presepi, l’incantato, e di non aver paura di perdere tempo a contemplare il grande mistero dell’amore di Dio, mistero nascosto dai secoli eterni ma ora rivelato nel Figlio, Verbo Incarnato, adagiato sulla paglia e avvolto in fasce.
LE MONACHE DEL MONASTERO DELLA VISITAZIONE IN COMO