«Nel tuo futuro ti immagini genitore?», «Secondo te qualsiasi vita merita di essere vissuta o, in alcune occasioni, abbiamo il diritto di interromperla?», «Scrivi tre cose che per te non possono mancare per avere una vita felice e realizzata» e, ancora, «Hai fatto ricorso o ricorresti all’aborto (chiederesti alla tua partner di farlo)?», «E alla contraccezione di emergenza?».

Sono queste alcune delle domande che fanno parte del sondaggio che Il Settimanale della Diocesi di Como ha promosso tra i giovani della diocesi di Como in vista della prossima Giornata per la vita del 2 febbraio dal titolo “Aprite le porte alla vita”.

E’ possibile scaricare il messaggio dei vescovi italiani a questo link (CLICCA QUI)

Un tentativo – non strettamente scientifico – di tastare il polso dei giovani, di capire cosa pensano quando si parla di vita, di generatività, di famiglia, ma anche di eutanasia e aborto.

Un breve questionario (anonimo) che si è diffuso con il tam tam di smartphone in smartphone raggiungendo oltre 400 giovani, tra i 15 e i 35 anni (oltre il 70% di chi ha risposto ha meno di 25 anni), residenti nei comuni della nostra diocesi, dal comasco all’alta Valtellina.

Ragazzi e ragazze appartenenti alle nostre parrocchie, ai gruppi ecclesiali, ma non solo. Una risposta su tre è arrivata infatti da giovani che non frequentano la Chiesa.

Nei prossimi giorni passeremo in esame le loro risposte, cercheremo di analizzarle per restituirvi uno spaccato di come i “nostri” giovani guardano alla vita.

Per scoprire i risultati non vi resta che attendere il prossimo numero de Il Settimanale.