Non solo diminuisce la popolazione residente a Sondrio, in un contesto di declino demografico iniziato ormai cinque anni fa in tutta Italia, ma sono in calo anche quanti scelgono di chiedere il battesimo per i propri figli e aumentano le scelte di non celebrare le esequie cristiane per i defunti. È questo il quadro che emerge dall’analisi dei dati delle anagrafi civili e parrocchiali al termine dello scorso anno.
Dal 2014 residenti in calo
Al 31 dicembre erano 21.484 i residenti nel comune capoluogo, diminuiti dello 0,49% rispetto al 2018, quando all’anagrafe erano registrati 21.590 abitanti. Bisogna tornare ad inizio 2014 per trovare un numero di residenti superiore a 22 mila, poiché da allora si è registrato un costante calo della popolazione.
La tendenza è rallentata tre anni fa, quando si è saliti di 10 residenti rispetto all’anno precedente, a quota 21.642, con 1.963 stranieri, pari al 9,07% degli abitanti. A fine 2018, gli stranieri erano saliti a 1.979 (9,17%), poi ancora aumentati lo scorso anno a 2.019 (9,40%).
A determinare la decrescita più che i movimenti migratori è il saldo naturale, cioè la differenza tra decessi e nascite, sempre in negativo nel nuovo millennio.
Lo scorso anno, i neonati iscritti all’anagrafe cittadina sono stati 158, con 35 figli di genitori stranieri (22,15%), e i decessi 301. Entrambi i dati sono stati in crescita rispetto al 2018, quando le nascite furono 138 – il dato più basso registrato negli ultimi vent’anni – e i defunti 288. Lo scorso anno, dunque, i morti sono stati 150 più dei nati e se la popolazione è calata solamente di 106 unità è dovuto all’iscrizione di nuovi residenti. In questo senso è da notare che la popolazione straniera è aumentata di 40 unità.
Diminuiscono anche battesimi e funerali
Nonostante l’aumento di nascite e decessi, lo scorso anno sono diminuiti battesimi e funerali. Nella Comunità pastorale cittadina e in quella di San Bartolomeo, della quale fanno parte, dallo scorso settembre, le parrocchie di Ponchiera, Mossini con Sant’Anna e Triangia, nel 2019 sono stati celebrati 67 battesimi in totale, cinque in meno rispetto ai dodici mesi precedenti.
Se si eccettuano i 35 nati da genitori stranieri, per lo più di fede mussulmana, la differenza tra nati e battezzati è di 56 unità. Con una valutazione imperfetta, dovuta al fatto che il battesimo viene celebrato anche mesi dopo la nascita e può essere chiesto anche altrove, si può rilevare che il 45% circa dei genitori, seppur di fede cattolica, non abbia chiesto il battesimo per i propri figli.
Per quanto riguarda i funerali, se nel 2018 sono state 36 le persone ad essere seppellite senza un rito esequiale cattolico, stando alla differenza tra i 288 decessi e i 252 funerali, nel 2019 il dato è aumentato: a fronte di 301 decessi, sono stati 188 i funerali celebrati nella parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio – tra Collegiata, Sacro Cuore e San Rocco –, 39 alla Beata Vergine del Rosario, 6 a Triangia, 4 a Mossini e 13 a Ponchiera, per un totale di 250. Sono stati, dunque, 51 i decessi cui non è seguito un rito funebre.
Eccettuando stranieri appartenenti ad altre fedi, emerge che sta sempre più cambiando l’uso sociale secondo cui anche per i lontani dalla fede, se battezzati, fossero chieste le esequie in chiesa.
Stabili i matrimoni, ma pochi i religiosi
Stabile, negli ultimi due anni, il numero dei matrimoni: 57 nel 2019 e uno in meno l’anno precedente. Ad essere prediletto è il rito civile, scelto lo scorso anno da ben 47 coppie a fronte delle dieci che hanno voluto, invece, il rito religioso. L’anno precedente erano stati 15 i matrimoni religiosi e 41 quelli civili.