Sabato 2 ottobre, a Morbegno, dalle 9.00 alle 13.30, l’Ufficio diocesano di Pastorale familiare propone una mattinata di incontro e approfondimento per quelle figure che si affiancano ai fidanzati nel loro percorso verso la celebrazione del sacramento. Perché partecipare a questa proposta? Lo abbiamo chiesto a don Roberto Secchi, condirettore dell’Ufficio. «Sarà un momento nel quale sacerdoti e laici, che durante l’anno accompagnano i fidanzati a celebrare il matrimonio, si possono confrontare e dialogare insieme. Quindi la domanda principale è proprio: chi sono le coppie che oggi, in questo nostro tempo, chiedono di essere accompagnate al sacramento del matrimonio? Don Stefano Cucchetti, sacerdote della diocesi di Milano e docente di Teologia Morale, ci aiuterà nella lettura della situazione attuale, guardando anche alle prospettive che si delineano per aprire nuove piste nel modo di accompagnare i fidanzati». È ancora possibile iscriversi su famiglia.diocesidicomo.itoppure inviando una mail a ufficiofamiglia@diocesidicomo.itoppure telefonando allo 031.0353518 (dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 12.00).

Confrontandovi con i sacerdoti e le coppie che accompagnano e animano i percorsi fidanzati, quali sono i sentimenti più comuni? Le aspettative rispetto a un recupero della normalità? Le difficoltà del Covid hanno aiutato a maturare consapevolezze nuove? Un atteggiamento diverso rispetto a come affrontare la preparazione al matrimonio?
«Siamo consapevoli che queste coppie sono una risorsa preziosa per la Chiesa intera e per le comunità parrocchiali. C’è un grande desiderio di accoglienza e di vicinanza nei confronti di coloro che decidono di celebrare il sacramento del matrimonio. Le aspettative più profonde riguardano la maturazione del proprio cammino di fede e la grande speranza che questo percorso sia un punto di partenza affinché, una volta sposati, si continui a essere parte della comunità. Le difficoltà del Covid-19 hanno sollecitato e fatto emergere, in modo esplicito ed evidente, domande esistenziali profonde, sul senso della vita e dell’amore. Si sono palesati i grandi interrogativi che nascono dal Vangelo e c’è il desiderio, attraverso la Parola di Dio e l’insegnamento della Chiesa, di dare una risposta a questa ricerca di senso, consapevoli che la maturità è un cammino “in divenire”. Emerge, poi, il grande desiderio di essere accolti, ascoltati, accompagnati. è dall’esperienza dell’amore che lega i fidanzati che sacerdoti, consacrati e coppie di sposi si impegnano a far sentire o a far scoprire l’amore di Dio».

Qual è la risorsa preziosa a cui si fa riferimento nel titolo della giornata?
«La risorsa preziosa è l’amore che unisce i fidanzati, la risorsa preziosa sono le persone e il desiderio di felicità che abita il cuore di tutti gli uomini. Da qui nasce la speranza di poter, sempre di più, far comprendere che il Vangelo è una buona notizia per ciascuno di noi, una parola di luce e di speranza che accompagna e nutre tutta la vita».