La magia del presepe al Cardinal Ferrari. O sarebbe forse meglio dire dei presepi. È infatti uno sguardo a 360° gradi sull’intero pianeta (con qualche eccezione) quello che viene offerto da Tina e Massimo Scarso, due breccesi che hanno unito la passione per la rappresentazione della natività a gocce di solidarietà sparse per il mondo. Oggi la loro raccolta è una fotografia straordinaria che attraversa i confini del mondo. Centinaia di presepi che raccontano tutti la medesima storia, ma conservando ciascuno la sua unicità perché custodisce le origini da cui proviene, espresse nella cura dei particolari, nella scelta dei colori, nei materiali utilizzati. Una parte di questa raccolta sarà esposta presso il Centro Cardinal Ferrari di Como dal 23 dicembre. Una parte, perché tutti non ci starebbero…

La domanda sorge spontanea. A quanti pezzi ammonta, oggi, la collezione di presepi della famiglia Scarso?

«Siamo ormai a quota 300 – ci dicono con un sorriso -. Ogni statuetta è catalogata e conservata singolarmente, per evitare possa subire danni. Il nostro garage di casa è tutto un presepe! L’auto ormai “riposa” all’aperto. Per il materiale più ingombrante (oggetti per l’allestimento, sabbia, etc.) ci appoggiamo alla parrocchia e ad altri amici».

Presepi da tutto il mondo… ma proprio tutto?

«Purtroppo, ancora no! Oceania e Australia ancora mancano all’appello…»

Ma… come sarà il presepe di casa vostra?

«Il paradosso è che, così presi come siamo dall’allestimento, rischiamo di non farlo! Scherzi a parte. Dato che al Cardinal Ferrari contiamo di esporre un centinaio dei presepi, in casa nostra ne metteremo uno di quelli non in mostra. Cerchiamo anche volontari che possano rendersi disponibili nell’allestimento, nel controllo (inevitabile per le normative anti Covid) del green pass, per il successivo smontaggio e imballaggio dei pezzi. Insomma: il lavoro è tanto, e chi è disponibile è sempre ben accolto».

Il ricavato delle donazioni raccolte nel corso della mostra sarà destinato a progetti in dell’operazione Mato Grosso in Bolivia. È possibile l’accesso anche per gruppi e scolaresche, contattando Tina e Massimo Scarso al numero 349-8062943.

Leggete l’articolo completo sul Settimanale numero 48