«Sono noti i tentativi di offuscare il Natale del Signore, dimentichi che il nostro Continente non ha smarrito le sue origini cristiane… ma spesso, anche nel nostro ambiente, molti sono portati con molta disinvoltura, a non sottolineare abbastanza chi sia il Festeggiato».
Inizia con queste parole la riflessione che il vescovo della diocesi di Como, monsignor Oscar Cantoni, rivolge alla sua Chiesa alla vigilia del Natale.
«Come discepoli del Signore – riprende il presule – vogliamo imprimere un forte richiamo alla gioia dell’Incarnazione… Il Natale del Signore segna la nascita di nuovi rapporti filiali con Dio, ma genera anche una sorprendente relazione tra fratelli, uniti da un comune destino e da una pace che è dono dall’Alto».
Ecco, in un video, la riflessione integrale del Vescovo Oscar.
Una fraternità che il Vescovo Cantoni, nel tempo di Natale, sperimenterà in prima persona. In questi giorni, oltre a presiedere i solenni riti in Cattedrale, si farà vicino ad alcune situazioni di fragilità ed emarginazione. La mattina del 24 dicembre celebrerà la Santa Messa nel carcere del Bassone di Como. Per evitare assembramenti la partecipazione dei detenuti sarà limitata, ma vi saranno rappresentanze delle diverse sezioni della casa circondariale.
Il giorno dopo, il 25 dicembre, il Vescovo sarà con i poveri e i senza tetto per il pranzo di Natale. Un appuntamento che lo scorso anno era stato sospeso a causa del covid. Quest’anno, con tutti gli accorgimenti anti-pandemia, viene riproposto nella neonata casa della carità di Como, Casa Nazareth, insieme al direttore della Caritas e a decine di volontari che hanno assicurato la loro collaborazione per fare in modo che tutto si svolga nel miglior modo possibile.
«Questo è il messaggio del Natale – conclude il Vescovo – c’è una gioia che vogliamo condividere nonostante il perdurare dell’incertezza».
Le parole del vescovo ai lettori del Settimanale