Il prossimo 16 aprile, II Domenica di Pasqua della Divina Misericordia, Silvia Calabrò, della parrocchia di Fino Mornasco, entrerà a far parte dell’Ordo Virginum Diocesano ricevendo la Consacrazione delle Vergini dalle mani del nostro Vescovo, Cardinale Oscar Cantoni, nella Chiesa Cattedrale, alle ore 15.00. Abbiamo rivolto alcune domande a Silvia per conoscerla meglio: queste le sue risposte.

Chi è Silvia? Che cosa fai e quali sono i tuoi impegni?
«Sono Silvia e abito a Fino Mornasco. Dopo il liceo scientifico mi sono laureata in Agraria. Seguendo un grande desiderio di approfondire la mia fede, ho conseguito il Baccellierato in Teologia e sto concludendo la Licenza in Teologia Sistematica. Attualmente lavoro come insegnate di Religione Cattolica presso alcune scuole superiori. Ho svolto per molti anni vari servizi nella comunità pastorale di Fino, Socco e Andrate e in questi ultimi due anni ho frequentato come servizio pastorale la parrocchia di Maccio. Sin da giovane, sono sempre stata molto vicina alle diverse proposte diocesane e da quando ho iniziato il cammino di formazione nell’OV, su indicazione del Vescovo, sto prestando il mio servizio al CDV nell’equipe diciottenni dove in questi anni ho avuto il piacere di conoscere e condividere esperienze con ragazzi e ragazze che ancora oggi si interrogano sulla loro vita».

Come hai conosciuto l’esperienza dell’Ordo Virginum?
«Ormai al quarto anno di teologia è arrivata la proposta dell’Ordo Virginum da parte del parroco di Fino Mornasco, che mi ha seguito sin da ragazzina. Una realtà che avevo già incontrato nella figura di alcune consacrate. Con meraviglia ho scoperto la sua corrispondenza con ciò che sentivo più vicino alla mia vocazione e che non riuscivo a ritrovare nelle altre forme di consacrazione: l’aspetto pubblico, l’appartenenza a Cristo e alla Chiesa e poter vivere nel mondo portando il vangelo a chiunque condivida con me la realtà quotidiana: lavoro, studio, pastorale, comunità e società. Inoltre, essendo sempre vissuta nella realtà parrocchiale e diocesana, sentivo questo legame in modo prevalente. Così ho scoperto che questa vocazione riesce a conciliare due anime (attiva e contemplativa; totalmente di Dio e in relazione profonda anche con il mondo)».

Come è maturata la tua vocazione?
«Tutto è iniziato a poco più di vent’anni. In modo sorprendente il Signore ha fatto sorgere in me la domanda di una scelta di vita che fosse diversa da quello che fino a quel momento avevo pensato e desiderato: una laurea, il lavoro e la famiglia. Dopo alcuni anni di riflessione e accompagnamento, attraverso i percorsi vocazionali diocesani, ho scelto di conoscere l’esperienza dell’Ordo Virginum».

Quanto, secondo te, è attuale questa vocazione così antica nella Chiesa dell’oggi?
«Penso che L’OV, anche se fonda le sue radici nell’antichità della Chiesa, sia una forma di vita che ha in sé stessa la forza che permette a questa vocazione di essere attuale e di rispondere alle esigenze del nostro tempo. Essa è immagine della Chiesa Vergine e Sposa che nel corso dei secoli vive incarnata nel mondo per essere presenza viva della Sua Misericordia. L’ordo è come una lucerna, che pur piccola, risplende di una luce divina. Vivere fianco a fianco delle persone permette di condividere con loro il cammino quotidiano della vita».

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CHE COSA È L’ORDO VIRGINUM

La consacrazione nella verginità è una vocazione che appartiene alla storia della Chiesa fin dai tempi più antichi.

Nel corso dei secoli, questa forma di vita originaria dell’Ordo Virginum,  profondamente radicata nella comunità ecclesiale locale sotto la guida del Vescovo diocesano, era scomparsa. «L’impulso di rinnovamento ecclesiale che ispirò il Concilio Vaticano II suscitò interesse anche nei confronti del rito liturgico della consecratio virginum e dell’Ordo virginum. Dopo molti secoli dalla sua scomparsa e in un contesto storico radicalmente mutato, in cui erano in atto processi di profondo cambiamento della condizione femminile nella Chiesa e nella società, quell’antica forma di vita consacrata rivelava una sorprendente forza di attrazione e appariva capace di corrispondere non solo al desiderio di molte donne di dedicarsi al Signore e ai fratelli, ma anche alla contestuale riscoperta dell’identità propria della Chiesa particolare nella comunione dell’unico corpo di Cristo.» ( Ecclesiae Sponsae Imago n.6 )   Il nuovo Ordo consacrationis virginum, promulgato dalla Sacra Congregazione per il Culto Divino nel 1970, riconosce in modo esplicito la consacrazione di donne che restano nel proprio contesto di vita, inserite nella comunità diocesana e che mettono i loro personali carismi a servizio della Chiesa e della società secondo lo Spirito del Vangelo.

In questi 50 anni l’Ordo virginum ha conosciuto una fioritura nel mondo dove è presente in tutti i continenti, in realtà diverse per geografia e per cultura. In Italia, attualmente, è presente in 105 diocesi e le consacrate sono circa 800. Anche nella nostra Diocesi, a partire dalle prime consacrazioni avvenute nel 1991, è presente con 18 consacrate.