Questi itinerari sono realizzati in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo. Per vedere le precedenti puntate clicca qui.
La nostra diocesi si estende su un territorio che è sempre più caratterizzato da un interesse turistico. Vi sono zone che lo vivono da tanti anni e hanno sviluppato una cultura e una economia molto spiccata in tal senso. Altre, forse meno note, sono sempre più oggetto di scoperta e di interesse per le bellezze e la storia che le caratterizzano. (Sicuramente non si contano più le proposte che è possibile trovare su internet legate al nostro territorio). Da questa semplice osservazione nascono nuove domande che devono interrogarci: non possiamo rimanere indifferenti a ciò che segna i luoghi in cui viviamo e come vivere come comunità la nostra testimonianza cristiana.
Da Gravedona a Dongo…passando per un presepe
La prima proposta che pubblichiamo è quella che ci viene ispirata dall’alto lago. Gravedona è uno dei paesi di riferimento per questa zona, e in molti sicuramente lo ricordano per il lungolago e lo splendido palazzo Gallio, e santa Maria del Tiglio.
Quest’ultima sicuramente è una piccola perla della nostra diocesi: un luogo affascinante, facile da raggiungere, e che con la sua storia richiama le radici antiche delle nostre comunità. Luogo di passaggio lungo il cammino che da Como portava alla Valtellina e poi verso la Svizzera, ha sicuramente rappresentato nei secoli un punto di riferimento per questa zona e per i molti viaggiatori.
Se questo piccolo gioiello del romanico ci ha affascinato, non meno interessante è la chiesa di San Vincenzo al suo fianco con le sue tele e i suoi preziosi decori. Da qualche anno in questo complesso è stato introdotto il presepe pasquale: un tradizione antica, poco diffusa nelle nostre zone (originalissimo quello che si può ammirare nel santuario di santa Maria del Sasso a Caravate adiacente la casa dei passionisti…ma merita un altro articolo), ma che è un invito a immergersi in questo periodo di Pasqua nella passione di Gesù: un modo semplice per richiamare le scene che solitamente preghiamo con la via crucis e poter dar consistenza alla storia della Rivelazione, poterla meditare, poter prendersi del tempo e sostare in preghiera (per informazioni consiglio di ricercare le pagine pubblicate sui social).
La visita di questo complesso è sicuramente interessante e già offre molto: da qui, però, possiamo ulteriormente sfruttare l’occasione per una bella passeggiata in riva al lago, per poterne ammirare il paesaggio e la natura. Passato poco oltre la chiesa di san Vincenzo, è possibile imboccare la pista ciclabile, che superato il fiume Liro ci riporta sulla riva del lago e ci permette di costeggiarlo sino alla chiesa di Santo Stefano in Dongo. Qui una piccola area verde ci permette di fare una sosta e poter riposarci un po’. Una passeggiata adatta un po’ a tutti, decisamente pianeggiante, che si sviluppa per un tragitto complessivo di circa 5 chilometri. Un buon modo per dedicarsi un pomeriggio, magari in compagnia, lontani da tanta tecnologia e dagli affanni delle giornate lavorative.
MARCO GHERBI
Ufficio diocesano per la Pastorale del Turismo
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