Questi itinerari sono realizzati in collaborazione con l’Ufficio diocesano per la pastorale del turismo. Per vedere le precedenti puntate clicca qui.

Continuiamo a esplorare la nostra diocesi e questa passeggiata la dedichiamo all’alta Valtellina, in uno dei percorsi sicuramente meno noti rispetto alle blasonate Bormio e Livigno, ma che è una piccola perla paesaggistica del nostro territorio: la val di Rezzalo.

Argomenti come il clima e la cura per il nostro pianeta, di cui si è appena celebrata la giornata mondiale lo scorso 22 aprile, suscitano sempre più interesse. Un interesse che deve far riflettere soprattutto chi ha l’occasione di entrare in contatto con una natura incontaminata, di fronte al grande dono che ci è stato consegnato e che siamo chiamati a trasmettere alle future generazioni: la terra.

La Val di Rezzalo
Questa valle non è molto conosciuta, e si distende tra Le Prese e Santa Caterina Valfurva. Un percorso che negli ultimi anni ha riscosso una certa popolarità grazie all’anello, decisamente impegnativo, che può essere compiuto in mountain bike, attraversando l’abitato di Bormio, e che sta riscuotendo un discreto successo tra gli amanti di questo tipo di turismo (qui alcune indicazioni per gli appassionati).

Situata all’interno del parco dello Stelvio, per accedere a questa valle si può salire in macchina partendo dallo svincolo per Le Prese dalla SS38 dello Stelvio. Salendo attraverso l’abitato di Frontale, si giunge sino alla frazione di Fumero e qui si può accedere al parcheggio situato in località Fontanaccia proprio all’imbocco della valle.

Questo primo tratto di salita permette di ammirare questi due piccoli borghi montani ricchi di storia e di tradizioni. Colpiscono sempre la tenacia e l’attenzione con cui le generazioni che ci hanno preceduto hanno curato questi centri abitati: una ostinazione che sembra vinta dalle comodità moderne, ma che ha il sapore di un più solido equilibrio tra ciò che ci è essenziale e una vita vissuta a ritmi più sostenibili mettendo al centro le persone e non solo l’economia.

Da qui inizia il percorso a piedi. Il sentiero ampio, in terra battuta (è necessario un abbigliamento adatto al trekking) sale dolcemente, accompagnato dal corso del torrente Rezzalasco sino ai primi gruppi di baite che si incontrano nel pianoro su cui si stende la valle.

Il dislivello complessivo è di circa 400mt. Per una distanza complessiva di circa 6 km (per compiere l’anello più breve, ma ci si può spingere anche oltre nella valle se si vogliono gustare altri bellissimi scorci panoramici) e non mancano le zone attrezzate per una sosta o un pic nic. Una salita non impegnativa, adatta a piccoli gruppi che vogliono godere di una occasione per trascorrere una giornata insieme, lontano dagli affanni delle nostre città.

Al centro di questo percorso si erge la piccola chiesetta dedicata a san Bernardo da Chiaravalle (risalente al 1600): spesso si rimane ammirati per questi piccoli edifici di culto, immersi in cornici più uniche che rare, e fa molto riflettere su come le passate generazioni avessero particolare attenzione e cura per la vita spirituale e religiosa della comunità. Non di solo pane vive l’uomo. Per una dettagliata descrizione di questa valle rimando a questo link a cura di Massimo Dei Cas (http://www.paesidivaltellina.it/valdirezzalo/).

a cura di MARCO GHERBI
Ufficio diocesano Pastorale del Turismo

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